mercoledì 29 maggio 2019

coltiviAMO la PACE

È il terzo anno che nella nostra Scuola lavoriamo al progetto coltiviAMO la PACE, che è nato dal bisogno di agire dentro la scuola attività dedicate, che conducano i bambini a strutturare quei valori di cittadinanza ai quali siamo costantemente richiamati. Formare "cittadini consapevoli" è uno degli ultimi  solleciti del Ministro. Questo è certamente compito della Scuola quale istituzione principale per l'educazione alla cittadinanza democratica, ma come sempre in educazione sono tante le forze che concorrono al raggiungimento dello stesso obiettivo per la costruzione del bene comune: i territori, la comunicazione pubblica e infine, non certo per ordine di importanza, la famiglia. È proprio con loro, con i genitori dei nostri alunni che cerchiamo la più solida alleanza, senza la quale non potremmo dare questo contributo essenziale, forse anche modesto ma ben orientato verso il cittadino del domani. 
La metafora dell'orto esprime perfettamente il senso di questo divenire. Il seme curato germoglia e dà i suoi frutti dai quali attingiamo piacere, sia nel vederli crescere che nel gustarli. Sono il prodotto delle nostre fatiche. 
Allenarsi all'attesa di un frutto che arriva, con i suoi tempi, è un buon esercizio. Serve nell'orto, serve nelle relazioni tra le persone perché costruire relazioni di senso necessita di impegno e di pazienza, è necessario provare, sbagliare, sperimentare, in poche parole crescere anche con qualche dispiacere, ma sempre nel rispetto dell'altro. Lentamente si impara. 
Sono persuasa che vivere in questo mondo che corre e che continuamente ci sollecita a "fare in fretta" mal si combina con una scuola che educa alla democrazia che per farlo ha bisogno di praticare continuamente la ricerca, il confronto, la verifica dei saperi e della lentezza per sedimentare, per crescere e diventare grandi con i tempi necessari. 
Mi piace ricordare un grande maestro, prematuramente scomparso, Gianfranco Zavalloni e la sua pubblicazione dal titolo La pedagogia della lumaca, dove trovo la traccia del senso di fare scuola: concetti sovversivi!
Le giornate nel nostro orto volgono al termine, così come l'anno scolastico. Si concluderà con una festa nell'orto e nel giardino della nostra scuola, che in questi giorni stiamo allestendo per l'evento. Ogni classe avrà in consegna un piccolo spazio dove esporrà i propri lavori per i compagni, per se stessi, per i genitori, per i nonni, perché c'è soddisfazione a mostrarsi, non c'è vanto: è condivisione, è nel fare insieme che i bambini ( e non solo) sperimentano come si fa, riconoscono i propri limiti e le proprie possibilità. 
Ho provato a coltivare la PACE anche nelle coltivazioni poetiche ispirate all'orto attraverso la ricerca linguistica che ha portato alla conoscenza di una lingua viva, che parte dall'esperienza e dal vissuto di ciascuno; nelle conversazioni per cercare di risolvere i problemi che di volta in volta si sono presentati; nel collocare dati organizzati nello spazio e nel tempo per costruirne insieme la memoria.
Molto è stato fatto e tanto altro si farà:  ora è il tempo della festa!

Buon fine anno scolastico a tutti noi e soprattutto un sentito GRAZIE a "nonno Bruno" che con la sua pazienza e sapienza ci ha insegnato e trasmesso il piacere di affondare le mani nella terra per far germogliare i semi e con loro i nostri pensieri.
maestra Luisanna








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