Il 9
Maggio 2019 sono andata , in viaggio di istruzione a visitare la
ricostrtuzione di un Villaggio Neolitico a Cabras, località Sa Ruda,
insieme alla terza B e alla mia classe.
All’arrivo
ci hanno accolto tre ragazze che lavorano lì, sono archeologhe.
Dopo aver fatto la merenda le tre archeologhe ci hanno diviso in tre
gruppi: io sono andata con Claudia.
Abbiamo
fatto varie attività e finalmente arrivato il turno del tiro
con l’arco. Però prima di iniziare ci hanno fatto due segni
rossi sulla faccia con un impasto di ocra rossa, come forse facevano
gli uomini neolitici per cacciare.
Claudia
ci ha spiegato come usare l’ arco. Quando lei stava spiegando ero
molto eccitata e felice allo stesso tempo. É arrivato il mio turno
ed ero molto contenta di provare. Quando la freccia è partita non ha
colpito il bersaglio, per questo ero un po’ triste, ma la cosa più
importante è che mi sono divertita perché è stata una giornata
magnifica.
Amelia C.
Anche nel neolitico di sicuro i bambini si allenavano con l'arco... Sei stata bravissima! Non deve essere per niente semplice usare l'arco
RispondiEliminaComplimenti Amelia! Con il racconto delle tue emozioni mi hai fatto sentire lì con te! Bravissima
RispondiEliminaChe bella esperienza. Grazie Amelia per avercela raccontata
RispondiEliminaChe bella esperienza, mi sarebbe piaciuto partecipare 😍
RispondiEliminaCome sei stata brava Amelia a raccontarci della tua giornata. Sicuramente un bambino del neolitico ha provato le tue stesse emozioni la prima volta che ha imbracciato un arco. Grazie piccola scrittrice per questa bella condivisione
RispondiEliminaPensa che io che di anni ne ho molti più di te, ancora mi emoziono di fronte a queste esperienze. Il tuo racconto è riuscito a descrivere benissimo queste sensazioni. Complimenti piccola scrittrice, non vedo l'ora di leggere di nuovo qualcosa di tuo!
RispondiEliminaBellissimo racconto ...chissà se anche nel neolitico i bambini sarebbero stati capaci di raccontare così bene le loro esperienze
RispondiEliminale Antiche Donne Sarde sono orgogliose di te. loro erano Janas, madri dei boschi, bravissime curatici, protettrici dei bambini ed esperte con l'arco.
RispondiEliminada loro prese il nome Diana, dea, tra le altre cose, della Luna e guarda un po' del tiro con l'arco..
Complimenti, piccola Jana, bellissimo racconto..