Brian e la sua avventura
Brian era un bambino come tanti: aveva 12 anni e viveva con i genitori separati. Doveva andare dal padre che viveva a Nord, e mentre erano in viaggio per l’aeroporto, la madre gli regalò un’accetta. Quando Brian salì sul piccolo aereo privato, il pilota gli disse di sedersi accanto a lui; Brian obbedì, si sedette e rimase a guardare fuori dal finestrino.
Ad un certo punto il pilota disse che gli faceva male tutto, in particolare il torace e dopo un po’ divenne bianco come un lenzuolo e Brian capì: stava avendo un infarto. Doveva aiutarlo: toccò il petto, per sentire il cuore, ma niente, era quasi sicuramente morto. Brian fu preso dal panico, ma ricordando che il pilota gli aveva fatto vedere come si guidava l’aereo, cercò un lago per poter atterrare e finalmente lo trovò. Atterrò e riuscì ad uscire dall'aereo, che affondò, con il pilota ancora allacciato alla cintura.
Da quel momento Brian cercò di sopravvivere come meglio poteva, mangiando bacche, pesce crudo, imparando poi ad accendere il fuoco, lavandosi e bevendo nel lago, costruendosi un riparo. Incontrò animali strani e alcuni molto feroci, ma si fece coraggio e inventò modi per proteggersi.
Visse così per ben due mesi...
Ma se volete conoscere la fine della storia, vi consiglio di leggere il libro Nelle terre selvagge di Gary Paulsen, io non voglio rovinarvi il finale.
Aurora
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